“Come riesco a capire se mi sto innamorando davvero e se sto riponendo i miei sentimenti sulla persona giusta?”
Questa domanda mi viene fatta spesso da pazienti o da amici e conoscenti, che sanno di poter parlare onestamente con me.
Le questioni di cuore sono da sempre le più complicate e le più difficili da gestire, perché coinvolgono le nostre fragilità e insicurezza. L’amore ci rende vulnerabili e ci sentiamo coinvolti in eventi che ci possono far sentire allo stesso tempo vivi, ma impauriti.
Farci trasportare dagli eventi, in un turbine di emozioni che non possono essere controllate, ci rende spesso terrorizzati; il nostro vacillare consente di non vivere a pieno le situazioni, nel tentativo di proteggerci da qualcosa che non è spiegabile.
Generalmente, smettere di vivere l’amore per come ci arriva e cercare di definirlo e contestualizzarlo è una cosa sbagliata, poiché crea uno stato di razionalizzazione che ci fa stare male e ci costringe ad uscire dall’indefinitezza dell’inspiegabile, per rinchiuderci nella claustrofobica stanza del conoscibile.
Ridurre i sentimenti ad una serie di domande e risposte non ha nulla di scientifico e inconfutabile; inoltre, tentare di paragonare l’esperienza attuale con altre relazioni e stati d’animo non ha validità, poiché ogni momento genera qualcosa di originale e sorprendentemente unico, che dipende dalla persona che sei ora (e non eri qualche anno fa) e dall’Altro che hai incontrato.
Ogni emozione, ogni attimo, ogni incontro ed ogni scambio porta pur sempre una crescita che vale la pena di essere vissuta, anche se potrebbe portare ad una nuova ferita. Ciò che fa la differenza e che può rendere più amara o più dolce l’esperienza è il nostro modo di vivere il viaggio: con passi incerti e la paura della strada da percorrere oppure con il sorriso di chi vuole vivere il percorso e non si spaventa davanti agli imprevisti?
Perché l’amore dipende dalla nostra capacità di reinventarsi e di essere creativi, senza ansie o paure, ma accogliendo quello che ci viene trasmesso; lasciandoci trasportare dal fiume dei sentimenti, che ci consente non solo di vivere qualcosa di potente, ma anche di arrivare più in profondità nella conoscenza di noi stessi.